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Don't let idiots ruin your day


- Interno, notte, siamo in due seduti al tavolo, beviamo Bayles con ghiaccio -
"Quand'è che lasci la tua ragazza?"
"Mai. Me lo sposo e ci faccio cinque figli. E tu dovresti smettere di fare dell'ironia sulla sua sessualità."
"Dio che incubo, io ricordo una Jessica che non divide la sua immagine profilo con il suo ragazzo." 
- Sospiro - "E invece..."
"E invece sei stata privata dei tuoi attributi maschili." 
"Pensi che sarei più felice senza di lui?"
"Non so, di sicuro saresti più adulta." 
"Non mi interessa barattare la felicità con l'essere adulta, sempre che tu abbia ragione." 
"Se ti rende così felice..." 
- Pausa - "Sì."
- Il nervosismo inizia a calare, abbasso la guardia, forse l'ho convinto. Non riesco a non domandarmi perché se ne esca adesso con questa storia. Poco male ho ignorato il parere di tutti, ignorerò anche il suo -
"Bho, io non ci credo"
- Rido -
"Secondo me non è possibile" 
- Occhi al cielo, Dio santo, perché insiste?- "Cosa?" 
"Dimmi cos'ha di tanto speciale? Sei convinta di non poter trovare altro? Lo posso capire, stai con lui, ma nel mentre cercati un altro." 
"Ma io non ne voglio un altro." - Ora la mia voce è salita di un'ottava, mi sto alterando -
"Sì bè, non ha senso, posso dirti che tutto quello che vedo in lui è una zavorra."
"Lo so, ma non è così." - Ok, ora sono ferita. Qualsiasi cosa ma non farglielo vedere. Continua a bere come se nulla fosse -
"No, invece lo è, sei accecata dai tuoi sentimenti. Avresti bisogno di qualcuno che fa il tuo stesso tipo di vita e ti capisce, serve qualcuno che sia proiettato al futuro e che ti stimoli ad andare avanti, non un immaturo che per quanto sia piacevole è solo una pallida imitazione del primo Roberto. Scusa ma per me era un problema non renderti partecipe di cosa penso, dico queste per quello che ritengo essere il tuo bene. Non odiarmi." 
"Non ti odio." - Stranamente è vero, uno schiaffo avrebbe fatto meno male. "Credevo solo che tu fra tutti avresti capito. Non escludo di avere una visione distorta a causa dei miei sentimenti, ma anche fosse, finché ci sono, non posso fare diversamente. E credevo che tu mi appoggiassi." - Ingoio le lacrime -
"Mi va bene se va bene a te. Però penso che meriti e potresti avere di più." 
"Di più, tipo? Tipo te?" - Ecco che torna la rabbia -
"Di più , come ti ho spiegato prima."
"Non ho  bisogno di quello."
"E di cosa hai bisogno? Fammi capire."
"Di essere amata. Se poi viene il resto meglio, è un di più, ma sono cose che posso trovare anche in altri, anche in me stessa." 
- La tensione cala di nuovo, lunga pausa in cui i nostri sguardi non si incrociano -
"Io ho paura." 
"Paura di che?"
"Che tu ti sia accontentata per noia, o per paura di non poter avere altro."
"Secondo me tu hai solo paura che io non sia la persona che pensi tu." 
"Non è quello, io ho sempre disapprovato le tue amicizie." 
- Rido -
"Io non ho paura." 
"Da qui si vede un'altra cosa." 
"La verità cambia in base ai punti di vista."
"Una cieca non ha punti di vista." 
"Ma io sì." 
- Basta, non ammetto repliche, sorrido, il discorso è chiuso e le ferite sono state riaperte -








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