Powered by Blogger.

vedo cose, faccio gente, leggo libri #5

Nonostante legga davvero tanto, sono ben nove libri indietro rispetto al traguardo che mi sono posta per la fine dell'anno: 60. Comunque per questa estate ho collezionato un discreto numero di romanzi.

J. Coe, La pioggia prima che cada, a me è piaciuto se non fosse stato per il finale. Mi ha ricordato un po' Va' dove ti porta il cuore, ma Coe alla fine vanifica un po' tutto, la sensazione di Gill che le stesse sfuggendo il senso di tutta quella vicenda è la sensazione del lettore. Se piacciono le saghe famigliari molto sentimentali questo libriccino è quello giusto.

J. Amando, Gabriella garofano e cannella, non è stata la prima volta che leggevo Amando e di nuovo non mi ha convinta pienamente, i personaggi sono simpatici (anche se troppi), anche la vicenda è carina però non mi ha molto coinvolta, e sono stata contenta di finirlo. Diciamo che questo potrebbe essere il mio ultimo tentativo di farmelo piacere. Però se cercate un libro pieno dei colori e dei profumi dei caraibi, questo potrebbe essere quello giusto.


R. Bradbury, Fahrenheit 451, mi è piaciuto più di quanto ricordassi dalla prima lettura al liceo. Bradbury dipinge un futuro terribile in cui non solo i libri sono vietati ma anche non sono desiderati, infatti le persone hanno rinunciato a leggere ben lungi dall'esserne costretti. Un inno bellissimo alla ribellione e al libero pensiero e alla parola scritta, che ogni tanto fa bene riprendere in mano.


G.R R. Martin, Lo scontro dei re, Ho finito quest'altro mattone da un migliaio di pagine. Ne esco piuttosto delusa, di certo non è quel gran capolavoro che tutti proclamano. Certo intrattiene e fa il suo lavoro. Ma capolavoro no, e di certo non grido al genio. Spero che nei prossimi volumi la vicenda evolva in modo un tantino più spedito e significativo.

J.M. Guenassia, Il club degli incorreggibili ottimisti, l'inizio un po' lento si fa pienamente perdonare con il finale. L'ho trovato un romanzo molto agrodolce e sicuramente ci sono tante cose in sospeso che avrei voluto sapere ma nonostante questo non sono rimasta delusa, anzi ho apprezzato moltissimo la maniera in cui l'autore ha deciso di chiudere il tutto, con una storia che fosse exemplum di tutte le altre. Penso che questi personaggi non saranno dimenticati facilmente. L'ambientazione è costruita in modo superbo, di sicuro una lettura che consiglierei a chiunque cerchi un romanzo francese, delicato e avvincente.

J. Dìaz, La breve favolosa vita di Oscar Wao, la storia di Oscar e della sua famiglia è molto affascinante e si intreccia con la storia di un'intera nazione: la Repubblica Dominicana. È la storia di una maledizione che ha colpito tre generazioni a causa dell'errore di un avo. È tutto molto folkloristico e nerd, a volte fin troppo, e ci si affeziona ai personaggi subito.

J. Dicker, La verità sul caso Harry Quebert, la parte del caso da sbrogliare mi piace molto ma ci sono alcune cose che non gradisco: trovo che sia un po' apologetico nei confronti della relazione tra Harry e Nola, che sí amore qui e amore lí ma per me resta comunque un caso di pedofilia bella e buona anche se con minore consenziente, e seconda cosa i brani tratti dal presunto capolavoro di Quebert li trovo illegibili, melensi e banali, davvero impensabili che facciano parte di un capolavoro. Sul finale recupera, non ero riuscita a prevederlo. Certo che non sempre la trama riesce a recuperare gli evidenti difetti stilistici. Lo consiglio a qualcuno che non badi molto alla forma e cerchi un giallo di intrattenimento non troppo contorto.


S. King, Shining, forse la più classica delle opere di King, inquietante e violentissimo. L'Overlook Hotel è una malvagia presenza riuscitissima che avvolge tutto e tutti i suoi abitanti. La famiglia Torrance si ritrova imprigionata fisicamente in quest'incubo in cui tutti i suoi scheletri vengono tirati fuori e usati contro di loro. Jack nella mia testa ha la faccia di Nicholson ma in realtà libro e film differiscono in molti aspetti, quindi vale la pena leggerlo anche se si è visto il film.


Dexter l'ho, imperdonabilmente, scoperta solo quest'anno. Mi è piaciuta abbastanza, verso la fine si perde un po'. Le vicende del serial killer che ha un codice ribaltano le regole del genere ma purtroppo questa formula non regge bene fino alla fine, infatti il tutto risulta un po' ripetitivo finché non scivola nell'assurdo.

Nessun commento:

Posta un commento